L’ARTROSI DEL GATTO

L’artrosi del gatto è una malattia che passa spesso inosservata o presa in considerazione solo in soggetti molto anziani o che zoppicano vistosamente.
Le manifestazioni cliniche di dolore

nel gatto sono poco evidenti ma l’artrosi, e il dolore che l’accompagna, può essere presente anche in soggetti giovani o che non presentano zoppia.
La diagnosi è spesso difficile; sia perchè vi sono frequentemente oggettive difficoltà a sottoporre i felini alle manovre della visita ortopedica, sia perchè il gatto vive il dolore articolare a modo suo, celando il fastidio che affligge le articolazioni.
Il gatto raramente zoppica. Non dobbiamo infatti dimenticare che il gatto, in natura, oltre ad essere un predatore è anche a sua volta preda di altri carnivori più grandi; mostrare segni di malessere o di difficoltà nella deambulazione, significherebbe dare l’impressione di essere una “preda facile” incentivando in questo modo i tentativi di catturarlo.
Esistono però una serie di cosiddetti segnali-spia: il gatto che prova dolore attua infatti una serie di modifiche nel comportamento e nelle abitudini di vita in grado di suggerirci una possibile patologia accompagnata da dolore. Diviene fondamentale, in questo caso, la collaborazione del proprietario che osservando con attenzione il proprio piccolo amico, riesce a capire che qualcosa non va e a segnalare utili indizi al medico veterinario per arrivare a far luce sulla natura del malessere.

I segnali-spia sono in genere connessi al movimento. Vediamone alcuni:

il gatto non salta più sul davanzale, non si arrampica sugli alberi come prima o è diventato eccessivamente pigro ?

  • il gatto non salta più sul davanzale, non si arrampica sugli alberi come prima o è diventato eccessivamente pigro ?

  • E’ restio ad uscire, trascorre la maggior parte del tempo isolato o preferisce fare sonnellini in giacigli posizionati in luoghi bassi e facilmente accessibili piuttosto che in alto ?

  • Presenta un mantello arruffato e gli artigli lunghi indici di una trascurata toeletta ?

  • Ha iniziato ad urinare fuori dalla cassettina (avversione per l’uso di lettiere a sponde alte o con substrati profondi e difficili da attraversare) ?

  • Evita la gattaiola (a causa del dolore procurato dal battente) ?

  • E’ diventato improvvisamente aggressivo, quando inavvertitamente, viene accarezzato in certe parti del corpo ?

  • Gioca meno volentieri e sembra stancarsi più velocemente ?

  • Non porta più a casa piccole prede come faceva prima ?

Se osservando il vostro gatto, ottenete almeno 4 risposte affermative conviene effettuare una visita clinica e ortopedica con eventuali radiografie.
Anche se il gatto si rivela spesso un paziente difficile, la terapia da ottimi risultati permettendo di controllare il dolore e la progressione della malattia. I soggetti trattati dimostrano un notevole miglioramento della qualità di vita con un prolungamento della durata della vita stessa.
Una corretta terapia può comprendere:

  • modifiche ambientali (es. spostare cibo e acqua su ripiani accessibili, facilitare l’accesso a zone sopraelevate, modifiche del tipo e qualità del gioco, ecc.)

  • fisioterapia riabilitativa

  • controllo del peso

  • utilizzo di farmaci antidolorifici adatti (il gatto è molto fragile dal punto di vista metabolico !)

  • uso di specifici condroprotettori capaci di contrastare la degenerazione cartilaginea

Autore: dr. Giovanni Bucci

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