Congiuntivite allergica del cane

Molto, troppo, spesso riceviamo telefonate in cui ci viene detto che il cane ha gli occhi arrossati e lacrimosi con la conseguente richiesta di un collirio per la congiuntivite allergica o a quale dosaggio somministrare al cane le gocce oftalmiche

“per umani”già presenti in casa. Di fronte ad un cane con gli occhi arrossati, la diagnosi di congiuntivite allergica è tutt’altro che scontata e la risposta giusta è sempre la stessa: le fisso un appuntamento per una visita!
Vediamo il perchè di questa risposta così spesso poco gradita.
L’occhio arrossato e lacrimoso nel cane può essere il sintomo di quadri infiammatori oculari che hanno cause diverse, ovvero: infettive (batteriche, virali, micotiche), parassitarie, irritative, traumatiche, allergiche, ecc.
Alcune delle forme infettive possono inoltre essere trasmesse anche all’uomo (zoonosi) ed esistono molte malattie sistemiche del cane dove l’occhio arrossato può rappresentare il sintomo di esordio.
Impossibile dunque per il veterinario arrivare ad una diagnosi attraverso una generica descrizione al telefono. Una ulteriore doverosa considerazione: la congiuntivite è molto frequente anche in corso di patologie che riguardano altre parti esterne o interne all’occhio stesso (palpebra, ghiandole lacrimali, terza palpebra, umor acqueo, ecc.) e molte di queste patologie possono condurre a cecità. Accontentarsi di sapere che l’occhio è arrossato con un po’ di lacrimazione anomala e limitarsi a trattare soltanto quello, sarebbe un approccio molto superficiale e estremamente rischioso: bisogna sempre curarsi di scoprire se non ci sia qualcosa di più serio.
Come in tutte le patologie, la stretta collaborazione fra veterinario e proprietario è un elemento fondamentale per la diagnosi. Gli elementi di rilievo che possono indirizzare verso una diagnosi di congiuntivite allergica e che un proprietario attento è in grado di riferire sono: la stagionalità dei sintomi, l’eventuale presenza di altre manifestazioni cutanee a carico di cute, orecchie o spazi interdigitali con causa diagnosticata allergica, presenza di starnuti o tosse, tipo ed aspetto della lacrimazione.
Una accurata visita che comprenda: controllo della superficie corneale, ispezione delle palpebre e misurazione delle lacrime sono la base da cui partire per una successiva terapia. Nel caso di dubbi è bene ricordare che è possibile rivolgersi a medici veterinari esperti o specializzati nel settore oculistico.
La fisiologia degli occhi del cane è diversa dalla nostra e proprio per questo è importante attenersi a tempi e modalità di somministrazione che vi verranno indicate (anche se diverse dal bugiardino del farmaco) e recarsi puntualmente alle visite di controllo. I colliri a base cortisonica, in particolare, devono sempre essere usati con attenzione e solo dopo aver escluso la presenza di lesioni corneali. In caso di effettiva congiuntivite allergica abbiamo oggi a disposizione dei prodotti che permettono di evitare l’uso del cortisone e che possono essere somministrati anche per lunghi periodi.
Per concludere una curiosità per chi di voi se lo fosse chiesto: esistono anche gli occhiali per cani ? SI. Sono usati principalmente a scopo protettivo per le radiazioni solari.

 

Autore: dr. Giovanni Bucci

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