Gatti e piante d’appartamento: una convivenza spesso complicata

(parte prima)

La convivenza tra le piante d’appartamento e i gatti non è sempre facile e sicura, né per le piante, né per i gatti. Il gatto in natura sfrutta l’effetto emetico (cioè la capacità

di stimolare il vomito) di alcune piante per liberare lo stomaco dal proprio pelo, ingerito durante la toelettatura, oppure dal pelo e dalle piume delle prede. Se ne ha la possibilità, il gatto, sceglie le piante più idonee cosa che non può fare in appartamento finendo a volte per assumere piante tossiche o velenose. Alcuni gatti poi, pur avendo a disposizione una vaschetta per defecare ed urinare degna di un hotel 5 stelle, trovano più divertente scavare nella terra dei vasi rovinando inevitabilmente le radici delle piante in essi contenute. Superfluo dire che le piante pendenti rappresentano un gioco irresistibile così come lo è la tentazione di salire e farsi le unghie sulle piante dotate di fusto legnoso.

In questa prima parte dell’articolo non tratterò delle piante tossiche ma di come rendere possibile una pacifica convivenza fra piante d’appartamento e gatti. Rimane ovvio, per quanto improbabile, che se avete in casa una posizione luminosa davvero inaccessibile al gatto (possibile?) questa è la prima da utilizzare per le vostre amate piante. In caso contrario vediamo alcuni espedienti casalinghi per dissuadere il gatto:

  1. Far trovare sempre al gatto un ricco vaso di erba gatta fresca che lo attiri e lo disinteressi alle altre piante di casa. Se vi è possibile preparate voi stessi il contenitore in questo modo: in un recipiente capiente e stabile, mettete la terra in modo che fra superficie del terriccio e bordo del vaso restino dai 5 ai 10 cm. Seminate o trapiantate l’erba gatta e poi coprite il vaso con una rete a maglie fini fissata ben tesa al bordo del vaso. Il gatto potrà in questo modo salire e anche stendersi sul vaso senza danneggiare l’erba o scavare, cibandosi di quella che spunta fra le maglie della rete. Potrete così anche innaffiare e concimare l’erba senza rischi ed inconvenienti.
  2. Utilizzare piante con le spine, da sole o come barriera verso altre piante. Il gatto impara molto velocemente ed è davvero raro avere incidenti legati alle piante grasse spinose. E’ importante vengano utilizzati sempre vasi ben stabili; questo per evitare che il gatto, facendo slalom fra i vasi possa farsi male con il rovesciamento della pianta.
  3. Posizionare nel vaso delle pietre di peso sufficiente e in numero tale da impedire al gatto di scavare nel vaso. Esistono in vendita molte pietre adatte a questo scopo sia colorate sia sbiancate con un ottimo effetto anche ornamentale ed estetico.
  4. Utilizzare delle essenze agli agrumi come repellente. Potrete mettere alcune gocce di essenza sul vaso e sui sassi del punto 3, oppure su un piccolo anello che avrete ricavato da una spugna e fissato al tronco della pianta. Ricordatevi di rinnovare spesso l’applicazione delle essenze.
  5. Applicare temporaneamente sul bordo esterno del vaso una striscia di nastro biadesivo. Questo rimedio funziona con i gatti slalonisti irriducibili che devono strusciarsi su qualsiasi cosa: quando il gatto si avvicina avrà la sensazione di “appiccicoso” sul pelo che gli risulterà particolarmente sgradevole ed eviterà di avvicinarsi nuovamente.
  6. Usare contenitori di vetro rovesciati sopra le piante. Per le piante di piccole dimensioni o per le collezioni di piante grasse esistono apposite campane di vetro trasparente da utilizzare come protezione. Allo stesso modo potete usare qualsiasi contenitore in vetro o plastica trasparente purchè sufficientemente pesante rispetto al gatto; dei feltrini o dei piccoli rialzi sotto il bordo saranno sufficienti a garantire il ricambio dell’aria ed impedire la formazione di condensa.

    (parte seconda)

    Nella prima parte,abbiamo visto alcuni accorgimenti per rendere pacifica la convivenza fra piante d’appartamento e gatti. In questa seconda parte vedremo invece quali sono le piante da appartamento più diffuse che possono dare problemi di salute al gatto.
    Possiamo distinguere essenzialmente 3 tipi ti problemi:

    1. problemi dermatologici od oculari legati al contatto con la pianta o con il lattice o la resina che fuoriesce da fusti e foglie quando danneggiati. A volte la causa può essere rappresentata anche da peli o spine presenti su foglie e fusti.
    2. tossicità indiretta da ingestione: non è la pianta ad essere tossica ma le sostanze con cui la pianta è stata trattata prima della vendita (concimi fogliari, antiparassitari, antifungini, lucidanti, ecc.). Il problema si verifica più spesso con piante che provengono da coltivazioni forzate in serra per avere esemplari fioriti fuori stagione. Per lo stesso motivo occorre fare molta attenzione anche tute le volte che, in casa, si effettuano trattamenti contro pidocchi e cocciniglie o concimazioni. Il gatto può intossicarsi per ingestione di parti della pianta oppure col leccamento dell’acqua presente nel sottovaso. Più raramente leccandosi il pelo dopo essersi strofinato sulla pianta.
    3. Tossicità diretta da ingestione: è proprio la pianta a contenere in toto o in alcune sue parti delle sostanze ad azione tossica. In genere i primi segni di intossicazione sono legati all’apparato digerente con irritazione delle mucose, vomito e diarrea. Possono però poi subentrare anche danni epatici o renali, specie se vengono trascurati i sintomi o se l’ingestione si ripete nel tempo anche con piccole quantità.

    Vediamo ora alcune piante del gruppo 3. Oltre alla lettura, il consiglio è quello di andare a vedere in internet alcune immagini delle piante che non siete sicuri di riconoscere semplicemente dal nome. Questo vi permetterà di sapere subito se avete qualcuna di queste piante in casa ma anche di orientarvi meglio nel caso di futuri acquisti.
    Cycas revoluta: piccola palmetta ornamentale: sono velenose tutte le parti della pianta ma soprattutto i semi che possono essere letali.
    Rododendro, Azalea e Ciclamino: è tossica tutta la pianta e possono essere anche letali se ingerite in grande quantità.
    Filodendro, Edera (varie specie): sono tossiche le foglie, sopratutto delle parti vecchie della pianta.
    Kalanchoe: tutta la pianta. Oltre a sintomi gastroenterici spesso provoca alterazioni cardiache anche gravi.
    Spatifillo, Stella di natale, Photos: linfa ad azione irritante sia per contatto che per ingestione. LA linfa della stella di natale, bianca e appiccicosa può dare serie lesioni oculari difficili da trattare.
    Ortensia, Amarillis: fiori e foglie e polline che rimane sul pelo.

    Come detto nell’articolo precedente, se avete in casa una posizione luminosa davvero inaccessibile al gatto (possibile?) questa è la prima da utilizzare per le vostre amate piante. In caso contrario non resta che fare attenzione.

    Autore: dr. Giovanni Bucci

Metti mi piace
error0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*