GLI ESAMI DEL SANGUE cane e gatto

Gli esami del sangue sono una tecnica di diagnostica medica che, attraverso il prelievo di sangue venoso, valuta i parametri ematici del paziente evidenziando il suo stato di salute generale.

L’esame del sangue è sostanzialmente costituito da una serie di esami che hanno un loro nome specifico. In questo articolo ci occuperemo dell’emocromo o esame emocromocitometrico cioè della parte di esami che controlla la composizione cellulare del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).
I globuli rossi o eritrociti vengono prodotti dal midollo osseo e poi riversati nel sangue. La loro funzione principale è il trasporto dell’ossigeno dai polmoni verso i tessuti e dell’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. Il numero e le dimensioni dei g.r. sono una caratteristica specifica di ogni specie e razza; ad es. i cani levrieri e gli Akita inu hanno g.r. più piccoli e più numerosi rispetto agli altri cani. Quando il numero di g.r. è troppo basso per il paziente in esame, parliamo di anemia, quando è troppo alto di eritrocitosi. Il modo di ragionare che applichiamo è sempre quello visto nell’articolo precedente: il paziente è anemico; dobbiamo dare una risposta alla domanda: perchè i g.r. sono bassi? E analizzare i 3 casi:
1. ne vengono prodotti troppo pochi? E’ quello che succede ad esempio nelle anemie da carenza alimentare di ferro e vitamine del gruppo B…

2. Ne vengono distrutti troppi? E’ quello che succede ad esempio quando abbiamo dei parassiti dei globuli rossi e il sistema immunitario distrugge i g.r. parassitati…
3. Vengono prodotti in modo adeguato e non vengono distrutti ma il paziente è anemico. Dove sono finiti? È quello che succede quando ad esempio il sangue viene perso con le feci o con le urine…
Ecco perché gli esami non vanno solo letti ma vanno interpretati dal m. veterinario alla luce di tutti i dati clinici e della storia del paziente.
Una curiosità: nei mammiferi i globuli rossi hanno la forma di un disco biconcavo e sono privi di nucleo.

Nei rettili, nei pesci e negli uccelli i globuli rossi hanno invece il nucleo.

Anche con un semplice microscopio da bambini è quindi possibile distinguere la carne ad esempio di pollo da quella di maiale e questo era il metodo usato già nel 1800 per ostacolare le frodi alimentari.
I globuli bianchi o leucociti sono indicati negli esami come WBC e servono a preservare l’integrità dell’organismo mediante la messa in atto di meccanismi di difesa. I globuli bianchi sono quindi il braccio esecutivo del sistema immunitario. I leucociti possono essere di cinque tipologie, ognuna presente nel sangue in differente percentuale e con compiti diversi: linfociti, monociti, neutrofili, eosinofili e basofili; la loro distribuzione prende il nome di formula leucocitaria. Quando i g.b. sono alti si parla di leucocitosi; condizione questa che può indicare la presenza di un’infezione acuta o di una malattia infiammatoria. L’aumento di una particolare tipologia di globuli bianchi, può indicare a volte anche il tipo di patologia. Quando i g.b. sono troppo bassi si parla di leucopenia. Anche in questo caso, l’abbassamento generalizzato o in una particolare tipologia linfocitaria, può aiutare a individuare una causa patologica precisa. La leucopenia può essere causata anche da numerosi farmaci tra cui il più diffuso è il cortisone.
Le piastrine o trombociti sono le cellule più piccole e leggere del sangue e la loro funzione principale è quella di intervenire in caso di sanguinamento.
Quando un vaso sanguigno o un tessuto subisce una lesione, le piastrine aderiscono alla lesione, si aggregano tra di loro e rilasciano composti chimici che stimolano l’aggregazione di altre piastrine. L’insieme di questi processi prende il nome di emostasi e si tratta di un delicato e sofisticato meccanismo che consente la riparazione del danno e, contemporaneamente, il mantenimento della fluidità del sangue. La conta piastrinica nel sangue può essere utile per diagnosticare diversi disturbi che hanno a che fare con l’eccesso (trombocitosi) o la scarsità (trombocitopenia) di piastrine, che a loro volta sono responsabili di disturbi della coagulazione (pericolosi sia quando insufficiente che quando eccessiva). Il rischio di sanguinamento spontaneo nasce quando la conta piastrinica scende al di sotto di 10.000-20.000 piastrine per microlitro, ma già con valori al di sotto di 50.000 si può andare incontro a rischi in caso di tagli e altri traumi.

Autore: dr. Giovanni Bucci

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