L’educazione del gattino

I tratti caratteriali fondamentali di ogni animale sono unici e questo vale anche per i gattini. Le attività educative ci potranno aiutare nell’attenuare e modulare i comportamenti che possono risultare sgraditi nella convivenza famigliare

, ma rimarrà sempre una base caratteriale immodificabile.
Lo sviluppo comportamentale del gattino si svolge in un arco di tempo che va dalla nascita fino ai 6 mesi circa di età o comunque fino alla comparsa della pubertà. Raggiunta la maturità sessuale risulterà più difficile ottenere delle modificazioni dei comportamenti che possano risultare sgraditi.
I comportamenti di tipo sociale si sviluppano attraverso il contatto con la madre e i fratellini, con l’uomo e con eventuali altri animali presenti in casa. Maggiori sono gli stimoli positivi e i contatti che il gattino avrà fin dai primi giorni di vita, maggiori saranno le probabilità di avere un soggetto ben socializzato, ovvero disponibile ai contatti ed alle interazioni all’interno del gruppo famigliare.
Questo non ci deve far pensare che sia meglio adottare i gattini molto piccoli; è solo infatti dai contatti con la madre (pulizia, coccole, allattamento, gioco, ecc.) e con i fratelli (giochi ed interazioni competitive sorvegliate dalla mamma gatta), che il gattino impara a controllare in maniera corretta i morsi e i graffi con i suoi consimili e con l’uomo.
Maggiori saranno i contatti fisici positivi e le manipolazioni del gattino da parte di persone diverse più facile sarà la socializzazione del gattino con gli esseri umani.
Per questo motivo sono in genere sconsigliati, per la vita casalinga, i gattini orfani o nati e cresciuti in ambienti isolati e/o poveri di stimoli. I gattini nati da madri ansiose, paurose e diffidenti nei confronti dell’uomo, hanno maggiori probabilità di apprendere e ripresentare questi modelli di comportamento.
Il “farsi le unghie” è un comportamento innato e anche se a farne le spese è il vostro divano o lo stipite della porta della cucina, non è un dispetto. Il gatto usa questo sistema per marcare il territorio, ovvero per dire agli altri gatti che quel luogo è di sua proprietà. Graffiando il micio non lascia solo una “firma” ben visibile, ma anche una traccia odorosa individuale e inconfondibile. Fra i cuscinetti plantari, ci sono alcune ghiandole che producono dei ferormoni, molecole odorose speciespecifiche, che noi non riusciamo a percepire, ma che per l’olfatto dei gatti equivalgono ad una carta di identità.
La sua operazione di marcatura è anche un modo per fare un po’ di “manicure”: viene eliminato lo strato superficiale degli artigli così da mantenerli della giusta lunghezza e perfettamente affilati ed efficienti. Questi movimenti ripetuti equivalgono inoltre ad un’ottima seduta di ginnastica, che allunga e ossigena i muscoli e irrobustisce le zampe.

Ora che sappiamo che il “farsi le unghie” non è solo di un sistema per tenerle pulite ma è anche un sistema di comunicazione sociale e di marcatura territoriale, come comportarci ?

Un primo passo è comprendere che essendo un comportamento NORMALE, non può essere eliminato totalmente e che proprio perchè esprime il livello di benessere e integrazione con l’ambiente, le punizioni possono solo peggiorare le cose! Mao, pensando che non avete capito che quel territorio è suo, aumenterà le zone di marcatura con graffiature più estese e profonde. In caso di disagio eccessivo o di malattie comportamentali questo atteggiamento può assumere frequenze patologiche.
LE osservazioni effettuate su questo comportamento evidenziano che la presenza di un punto specifico adatto alla marcatura (grattatoio) focalizza in genere l’attenzione del gatto su tale area, riducendo il numero di zone marcate. Si è inoltre osservato che il comportamento di graffiatura è diverso tra gatti interi e sterilizzati, quest’ultimi ricorrono infatti meno frequentemente alle marcature con graffi. Ad essere in assoluto i più invogliati a marcare il territorio sono i gatti giovani e i gatti senza accesso al mondo esterno.
Qualunque sia il grattatoio che acquisterete o vi costruirete (legno duro non resinoso con avvolti degli stracci) è fondamentale dove lo si posiziona. Il gatto infatti ama farsi le unghie in posti ben visibili, dove il passaggio è maggiore e dove le persone, o eventuali altri felini, possano vedere bene la sua firma. Per questo il grattatoio va messo in punti strategici come le vicinanze dell’ingresso o davanti alla porta della cucina. Facendo qualche tentativo, si riesce sempre a capire quale è il punto che il micio preferisce.

Non dimentichiamo infine che anche questo comportamento può essere esacerbato da cause patologiche; se Mao si comporta come un Terminator o, senza averlo mai fatto prima, improvvisamente si mette a marcare ovunque una visita presso un veterinario comportamentista è senz’altro indicata.

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