Il testamento in favore degli animali è sempre più richiesto.
Una prima ragione è il desiderio di assicurarsi che
i propri animali non vengano abbandonati dai parenti che non vogliono o non possono occuparsene. Lasciare una parte di eredità in loro favore garantirà una vita serena e tranquilla anche dopo la morte del padrone.
Una seconda ragione è il desiderio di provvedere o di continuare anche dopo la propria morte a sostenere associazioni od attività a favore della tutela degli animali.
Cosa dice la legge Italiana?
In Italia, come in altri paesi, la Legge non consente di lasciare per disposizione testamentaria i propri beni direttamente agli animali, ma solo a chi se ne prenderà cura.
Gli animali non sono considerati dalla legge soggetti giuridici ma “beni” di proprietà e non possono quindi essere nominati eredi diretti.
Per aggirare questo ostacolo, gli animali possono diventare indirettamente beneficiari di un testamento designando come erede diretto una persona fisica o giuridica (associazione o fondazione) che amministri l’eredità e assicuri all’animale vitto e alloggio.
Ma come posso essere sicuro che vengano eseguite esattamente le mie disposizioni testamentarie?
La legge prevede la possibilità di nominare anche un esecutore testamentario (guardiano), che potrà a sua volta essere o una persona fisica oppure un ente od una associazione protezionistica, che avrà il compito di verificare come vengono utilizzati i fondi lasciati in eredità. Ad esempio: io affido soldi e animale ad un amico e do ad un’associazione il compito di controllare o viceversa. Se la persona indicata ad occuparsi dell’animale viene meno ai suoi compiti, viene tolto il lascito con il conseguente affidamento dell’animale ad una associazione o ad una fondazione, alla quale verrà data la somma adeguata per le cure e il mantenimento dello stesso.
Posso lasciare tutti i miei averi agli animali?
Nelle successioni c’è spesso battaglia. Per questo un atto notarile è necessario.
La legge prevede che il 50% dell’eredità debba spettare agli eredi legittimi (figli, parenti, ecc.) mentre l’altro 50% può essere destinato in base alle proprie volontà. Se gli aventi diritto sono numerosi, la percentuale di libera destinazione può scendere al 25%. Insomma, per i propri animali, o qualsiasi altra buona causa, può essere destinato dal 25 al 50% del patrimonio. Il 100% solo se non c’è nessun parente.
Come fare il testamento.
Secondo la Legge italiana può fare testamento solo chi abbia raggiunto la maggiore età. Il testamento può essere: olografo e cioè scritto di proprio pugno indicando nome, cognome, data, firma, dati del beneficiario e oggetto del lascito (E’ sempre bene lasciare in custodia una copia del testamento ad un Notaio o altra figura ufficiale per evitare furti, manomissioni o smarrimento); pubblico e cioè redatto da un Notaio. Questa è la forma di testamento più sicura, in quanto il proprietario può ricevere tutto il supporto tecnico e avere garanzia per la conservazione del documento.
La “pet eredità” è molto diffusa anche se non molto conosciuta. Trentacinque miliardi di euro sono le eredità stimate delle quali cani, gatti e altri animali sono potenzialmente beneficiari nel nostro paese. Molti sondaggi rivelano che circa il venti per cento degli intervistati vorrebbe stanziare una somma per il mantenimento dei propri animali dopo la morte o ancora dare in beneficenza denaro ad associazioni che si occupano della tutela e della difesa dei diritti degli animali. La Aidaa (associazione italiana per la difesa di animali e ambiente) e la LAV (lega anti vivisezione) hanno già dei servizi di consulenza per chi vuole fare una donazione oppure vuole redarre un testamento a favore di animali o di chi si occupa di animali.
Dr. Giovanni Bucci